Capro espiatorio - Definizione Enciclopedia Treccani
“L’essere animato (animale o uomo), o anche inanimato, capace di accogliere sopra di sé i mali e le colpe della comunità, la quale per questo processo di trasferimento ne viene liberata.”
“Abbiamo tutti bisogno di un colpevole per poi sentirci innocenti, tranne poi adorarlo dopo averlo giustiziato. La funzione di capro espiatorio è antica quanto il mondo e sembra destinata a durare ancora un bel po’.” (Renè Girard, Il capro espiatorio)
René Girard (Avignone, 25 dicembre 1923 - Stanford, 4 novembre 2015), antropologo, critico letterario, filosofo francese.
Il pensiero filosofico di René Girard - Mimetismo e Rivelazione
"[...] E’ ora necessario approfondire il sistema vittimario considerando i motivi che portano alla scelta dello specifico capro espiatorio e il motivo per cui la folla non si sottragga dal compiere un atto barbaro contro un proprio simile. Innanzitutto Girard, analizzando sia singoli miti e soprattutto molteplici eventi storici, è giunto alla conclusione che la folla in preda a frenesia mimetica sceglie le proprie vittime non in base ad un criterio di colpevolezza provata, ma a seconda di caratteristiche fisico-biologiche. Quindi non si ricorre ad un normale procedimento incriminante tipico dei processi democratici, ma ci si scaglia contro un individuo che, da una prima analisi esteriore, è la causa potenziale della crisi che ha investito la comunità. Basti ricordare le accuse agli ebrei di aver contaminato le città diffondendo la peste: già in partenza i Giudei sono visti in modo tutt’altro che positivo dalla maggior parte delle varie congregazioni civili e sarà sufficiente una testimonianza anche falsa o lacunosa per far scatenare la vendetta della folla. Un altro esempio è dato dalla persecuzione dei minorati, o degli stessi ebrei da parte dei nazisti: persone inermi ma accusate di corrompere la purezza della razza ariana cavallo di battaglia delle teorie nazionalsocialiste. [...]"
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