giovedì 13 giugno 2019

Conclusioni

Il lavoro comincia con un'analisi delle parole sull'enciclopedia filosofica Garzanti: responsabilità come tema centrale a cui poi sono agganciate modello, colpa, effetto e giudizio.
Dopo una parentesi filosofica sulla parola "responsabilità" (Sartre e Jonas) il lavoro si costruisce sui collegamenti fra le parole: frutto di una riflessione fra i parallelismi che si evincono dalla lettura de "Il paradiso degli orchi" di Daniel Pennac, dalla collocazione di questi concetti nella realtà odierna (nella specie il collegamento al Ponte Morandi) e, ultimo ma non meno importante, dai riferimenti ad alcuni miti dei Classici.

giovedì 6 giugno 2019

Paride - "il giudizio nel mito"

Il mito del giudizio di Paride



















Mitologia

Mitologia 

Demiurgo - "il modello nel mito"

Il mito del Demiurgo 







The Ancient of Days, 1794, William Blake












Il mito del Demiurgo

Fetonte - "la colpa nel mito"

Il mito di Fetonte 



 















Prometeo - "la colpa nel mito"


Il mito di Prometeo












Prometeo incatenato, 1762, marmo bianco, Nicolas-Sébastien Adam, Parigi, Louvre












Il mito di Prometeo

Video

Guerra di Troia - "L'effetto nel mito"

L'effetto del giudizio di Paride  
















domenica 26 maggio 2019

L'"ingegno" nella storia


Bomba Atomica


L’ingegno, originariamente con scopo produttivo, si tramuta in una delle armi più distruttive che l’uomo abbia mai conosciuto, ovvero la bomba atomica. Protagonista della Seconda Guerra Mondiale, chiude questo scenario di conflitti radendo al suolo Hiroshima e Nagasaki, segnando la metà del ventesimo secolo e lasciando un’importante cicatrice nella storia dell’umanità.

"Ingegno" in "Il paradiso degli orchi"



Uno dei temi che emerge dal libro è l'ingegno, di come il suo utilizzo può essere produttivo o distruttivo in funzione del fatto che venga “utilizzato” responsabilmente o meno. La riflessione parte dall’episodio del libro in cui Jeremy costruisce la bomba per dimostrare a Benjamin quanto sia facile produrne una. Questo è un esempio di utilizzo negativo dell’ingegno che si riconduce alle varie invenzioni e scoperte che hanno avuto il primo impiego in ambito bellico.
Un altro esempio relativo a questo tema è il vecchio (“testa di cavalletta”), cliente abituale del reparto “fai da te” dei Grandi Magazzini. Egli è il colpevole delle esplosioni, destinate ad uccidere i suoi cinque adepti, terminando il suo compito rendendo Benjamin colpevole della detonazione della bomba sotto la sua camicia, e quindi assassino di fronte alla polizia.

PONTE MORANDI




Prima

Dopo

Per quanto riguarda il caso del Ponte Morandi, con l’avanzare delle indagini si sta cominciando ad avere una visione più chiara di quanto accaduto. In primis, è stato reso noto che i controlli fatti sul viadotto non erano sufficienti a determinare il vero stato della struttura. La ricerca dei “colpevoli” è il fulcro della grande discussione mediatica che si è creata a seguito della tragedia. Non è facile ammettere di essere responsabili di un “rischio mal calcolato”, citando quanto scritto su napolimonitor.it. Per evitare quanto accaduto bastava rendere nota l’insicurezza strutturale del ponte, ma ciò avrebbe portato ad un lungo periodo di manutenzione che avrebbe bloccato il traffico. Viene spontaneo chiedersi se quanto è successo sia giusto nei confronti di chi ne ha subito le conseguenze, se la scelta di rimanere indifferenti rispetto alla mancata manutenzione sia stata la migliore tra tutte. Sicuramente questo evento dovrebbe essere un esempio per il futuro ed importante è il giudizio non solo di chi ha vissuto questa tragedia in prima persona, ma anche di chiunque sia stato spettatore anche solo dietro ad un schermo di una televisione, affinché possa essere spunto per un miglioramento del modello precedente e delle scelte etiche che sono state fatte.

GIUDIZIO



Giudizio - definizione Enciclopedia Garzanti


sabato 25 maggio 2019

Responsabilità familiare




Benjamin colma le lacune lasciate dall'abbandono consueto della madre nei confronti dei suoi figli. Egli, in quanto figlio maggiore, si ritrova a dover sostenere numerosi impegni sul piano economico, svolgendo un lavoro moralmente opinabile

"Effetto" in "Il paradiso degli orchi"




BENJAMIN: Responsabile tecnico o truffatore?


Ben è addetto al controllo tecnico del Grande Magazzino, quindi garante di ogni prodotto venduto, ma la realtà dei fatti è un’altra: l’elaborato del suo lavoro si traduce in una vera e propria truffa nei confronti del cliente, studiata dai datori di lavori per evitare il notevole dispendio economico che deriverebbe da un adeguato adempimento dell’incarico.
Benjamin rappresenta il compromesso tra etica del lavoro e guadagno.


Multinazionali


L'effetto delle multinazionali sulla realtà socio-ambientale di un paese.

Le multinazionali rappresentano un parallelismo con il Grande Magazzino del libro.
Il fenomeno delle multinazionali è caratterizzato dal monopolio del potere. Le multinazionali sono impegnate a stabilizzare e controllare aspetti dell’ambiente che altrimenti sarebbero incerti e minacciosi.
Analogamente al Grande Magazzino, le Multinazionali ignorano la propria responsabilità sociale, per incrementare il fatturato dell’impresa.
Relazione sugli effetti delle multinazionali

EFFETTO

Effetto - definizione Enciclopedia Garzanti



venerdì 24 maggio 2019

TOWARD 2030 WHAT ARE YOU DOING?

Il progetto di street art realizzato da Lavazza e dalla Città di Torino che parla di sostenibilità
















Al fine di divulgare e promuovere i Sustainable Development Goals (SDGs), Lavazza e la Città di Torino hanno promosso il progetto TOward 2030 What are you doing? - un'iniziativa di arte urbana che parla di sostenibilità e che entro la fine del 2019 renderà la città, dal centro alla periferia, un amplificatore dei 17+1 Goals (l'aggiunta del goal 0, la divulgazione, è nata dall'idea di ambire ad una diffusione trasversale della cultura e della sostenibilità) delle Nazioni Unite, attraverso il linguaggio universale della street art. 





The global goals

È possibile eliminare definitivamente questa figura o è qualcosa di intrinseco alla comunità? 



Il capro espiatorio è solo una figura che colma le lacune lasciate da chi non si assume le proprie responsabilità.
Si possono avere due casi: il primo in cui il colpevole è una singola persona e in tal caso si può parlare di responsabilità personale, il secondo in cui le colpe sono di una comunità o di un sistema di persone quindi la ricerca di un responsabile è più complessa, se non impossibile. 

WHAT ARE YOU DOING?


Ma non per questo tali errori, così come le conseguenze generate, devono rimanere prive di un responsabile o essere associate ad un colpevole fittizio con l’unico scopo di pulire la coscienza della comunità. Per cui la figura in questione è effettivamente eliminabile, alla sola condizione che ognuno si assuma le proprie responsabilità senza cercare di evitarle. 

Una concretizzazione di tale ideologia si è manifestata nella ricerca di un responsabile del crollo del ponte di Genova in cui è impossibile individuare un unico responsabile, poiché la colpa è distribuita fra più persone.


Volontariamente colpevole?


Nel romanzo la mancanza di controllo tecnico dei beni venduti provoca dei danni sui consumatori. Si potrebbe aprire una questione domandandosi se la responsabilità di questi danni sia dei Grandi Magazzini, del Signor Malaussène o di entrambi. Perché è vero che questa professione è stata pensata dai Grandi Magazzini come sotterfugio per un risparmio economico, ma è anche vero che è svolta da Malaussène con notevole efficacia. L’intrigo consiste nella consapevolezza del protagonista di essere il capro espiatorio.
Talvolta il colpevole è scelto dalla comunità, non per l’evidenza dei fatti, ma per la comodità della scelta o per la debolezza del soggetto incapace di ribellarsi al destino che gli è stato imposto. Invece il Signor Malaussène sceglie volontariamente di praticare questo lavoro sebbene non sia costretto da nessuno se non dalla paga che ne riceve necessaria per mantenere la famiglia. La sua bontà, che lo rende incapace di pensare il male, e il fine delle sue azioni trasforma un impiego immorale in qualcosa di nobile e apprezzato. 



"Colpa" in "Il paradiso degli orchi"

Il capro espiatorio nel romanzo di Pennac

Daniel Pennac (Casablanca, 1 dicembre 1944), scrittore francese.


Il protagonista de Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac svolge il lavoro di capro espiatorio per conto del Grande Magazzino di Parigi. Egli infatti all’apparenza si occupa del Controllo Tecnico della merce ma in realtà il suo lavoro consiste nel subire teatrali sfuriate e minacce di licenziamento al fine di impietosire i clienti che si sono rivolti all’Ufficio Reclami. In questo modo coloro che un momento prima erano decisi a far valere il loro diritto di risarcimento per i danni provocati dal malfunzionamento dell’oggetto acquistato, escono dall’ufficio con un forte sentimento di compassione nei suoi confronti e convinti a ritirare il reclamo. Un astuto espediente per evitare onerose spese in cause legali. Questo è il modo in cui il Signor Malaussène si addossa le colpe del Grande Magazzino coprendo la totale assenza di controllo delle merci.






È moralmente corretto scegliere un capro espiatorio? 
È moralmente corretto interpretare la figura di capro espiatorio?
Bisogna apprezzare e rispettare chi sceglie questo destino? 

Fra colpa e capro espiatorio


Capro espiatorio - Definizione Enciclopedia Treccani

“L’essere animato (animale o uomo), o anche inanimato, capace di accogliere sopra di sé i mali e le colpe della comunità, la quale per questo processo di trasferimento ne viene liberata.”  



 “Abbiamo tutti bisogno di un colpevole per poi sentirci innocenti, tranne poi adorarlo dopo averlo giustiziato. La funzione di capro espiatorio è antica quanto il mondo e sembra destinata a durare ancora un bel po’.” (Renè Girard, Il capro espiatorio)

René Girard (Avignone, 25 dicembre 1923 - Stanford, 4 novembre 2015), antropologo, critico letterario, filosofo francese.

 Il pensiero filosofico di René Girard - Mimetismo e Rivelazione
"[...] E’ ora necessario approfondire il sistema vittimario considerando i motivi che portano alla scelta dello specifico capro espiatorio e il motivo per cui la folla non si sottragga dal compiere un atto barbaro contro un proprio simile. Innanzitutto Girard, analizzando sia singoli miti e soprattutto molteplici eventi storici, è giunto alla conclusione che la folla in preda a frenesia mimetica sceglie le proprie vittime non in base ad un criterio di colpevolezza provata, ma a seconda di caratteristiche fisico-biologiche. Quindi non si ricorre ad un normale procedimento incriminante tipico dei processi democratici, ma ci si scaglia contro un individuo che, da una prima analisi esteriore, è la causa potenziale della crisi che ha investito la comunità. Basti ricordare le accuse agli ebrei di aver contaminato le città diffondendo la peste: già in partenza i Giudei sono visti in modo tutt’altro che positivo dalla maggior parte delle varie congregazioni civili e sarà sufficiente una testimonianza anche falsa o lacunosa per far scatenare la vendetta della folla. Un altro esempio è dato dalla persecuzione dei minorati, o degli stessi ebrei da parte dei nazisti: persone inermi ma accusate di corrompere la purezza della razza ariana cavallo di battaglia delle teorie nazionalsocialiste. [...]"


COLPA

Colpa - definizione Enciclopedia Garzanti




giovedì 23 maggio 2019

MODELLO


Modello - definizione Enciclopedia Garzanti

             
 

Falle nei progetti




Nel campo ingegneristico, in particolare, ci si trova spesso di fronte a tale questione etica quando la creazione di un progetto si discosta troppo dal modello ideato. Questo perché subentrano inconvenienti o vengono fatti errori, di varia causa e natura, che scatenano poi, al momento dell’eventuale disastro, una ricerca disperata del colpevole. 

Crollo del ponte di Genova

Profitto

Immagine correlata

Qual è il motore che spinge le menti umane?

Omertà come soluzione

Risultati immagini per omertà


Lo scarico di responsabilità su altri è la soluzione più semplice e disonesta all’affacciarsi di problematiche ed è resa possibile principalmente grazie ad una legislatura che, sebbene sia in grado di tutelare la quasi totalità delle situazioni spesso non riesce a rendere giustizia ai fatti a causa della lentezza della burocrazia ma soprattutto dell’omertà, egoismo e una buona dose di mancanza di senso civico.

Ciò porta a gravi conseguenze per tutti...

mercoledì 22 maggio 2019

"Responsabilità" in filosofia: Jonas

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Hans Jonas (Mönchengladbach, 10 maggio 1903New York, 5 febbraio 1993)

Il percorso teoretico di Hans Jonas si divide essenzialmente in tre tappe:

  1. Studio del passato in cui rileva l'importanza filosofica delle religioni gnostiche

  2. Studio del presente come riflessione filosofica applicata alla  natura

  3. Sentimento di preoccupazione per il futuro, elaborazione di una filosofia pratica volta alla ricerca di un'etica e di una politica adeguate alla civiltà tecnologica.  ("Principi di Responsabilità")                                                                                                         INTERVISTA HANS JONAS

"Responsabilità" in filosofia: Sartre



"Se, d’altro canto, Dio non esiste, non troviamo davanti a noi dei valori o degli ordini che possano legittimare la nostra condotta. Così non abbiamo né dietro di noi né davanti a noi, nel luminoso regno dei valori, giustificazioni o scuse. Siamo soli, senza scuse. Situazione che mi pare di poter caratterizzare dicendo che l’uomo è condannato a essere libero. Condannato perché non si è creato da solo, e ciò non di meno libero perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto quanto fa."
 "Così sono responsabile per me stesso e per tutti e creo una certa immagine dell'uomo che scelgo. Scegliendomi, io scelgo l'uomo"

Introduzione all'esistenzialismo

Jean-Paul Sartre (Parigi, 21 giugno 1905 - Parigi, 15 aprile 1980), filosofo e scrittore francese, considerato uno dei più importanti rappresentanti dell'esistenzialismo. 

La questione della responsabilità ne "L'esistenzialismo è un umanismo": 

Nel testo pubblicato nel 1946 Jean-Paul Sartre, espone i pilastri fondamentali dell'esistenzialismo analizzandolo nelle sue diverse forme, difende la sua filosofia dalle critiche subite e sostiene il legame intrinseco che lega individuo e umanità. Poiché l'esistenza precede l'essenza l'individuo è quale si fa. Non è possibile astrarlo dall'umanità intera, ma in questa situazione egli è determinato dalle sue azioni ed è responsabile della sua esistenza; per tale motivo conserva la libertà e la responsabilità di pensare e agire anche in assenza di valori oggettivi e condivisi.


Citazioni dal libro:


"Il progetto
L'uomo è, dapprima, un progetto che vive se stesso soggettivamente, invece di essere muschio, putridume o cavolfiore; niente esiste prima di questo progetto; niente esiste nel cielo intelligibile; l'uomo sarà anzitutto quello che avrà progettato di essere. Non quello che vorrà essere. Poiché quello che intendiamo di solito con il verbo «volere» è una decisione cosciente, posteriore, per la maggior parte di noi, a ciò che noi stessi ci siamo fatti. Io posso voler aderire a un partito, scrivere un libro, sposarmi: tutto questo non è che la manifestazione di una scelta più originaria, più spontanea di ciò che si chiama volontà.

L'uomo è pienamente responsabile 
 Ma, se veramente l'esistenza precede l'essenza, l'uomo è responsabile di quello che è. Così il primo passo dell'esistenzialismo è di mettere ogni uomo in possesso di quello che egli è e di far cadere su di lui la responsabilità totale della sua esistenza. E, quando diciamo che l'uomo è responsabile di se stesso, non intendiamo che l'uomo sia responsabile della sua stretta individualità, ma che egli è responsabile di tutti gli uomini. [...]

La scelta 
Quando diciamo che l'uomo si sceglie, intendiamo che ciascuno di noi si sceglie, ma, con questo, vogliamo anche dire che ciascuno di noi, scegliendosi, sceglie per tutti gli uomini. Infatti, non c'è un solo dei nostri atti che, creando l'uomo che vogliamo essere, non crei nello stesso tempo una immagine dell'uomo quale noi giudichiamo debba essere. Scegliere d'essere questo piuttosto che quello è affermare, nello stesso tempo, il valore della nostra scelta, giacché non possiamo mai scegliere il male; ciò che scegliamo è sempre il bene e nulla può essere bene per noi senza esserlo per tutti. Se l'esistenza, d'altra parte, precede l'essenza e noi vogliamo esistere nello stesso tempo in cui formiamo la nostra immagine, questa immagine è valida per tutti e per tutta intera la nostra epoca. Così la nostra responsabilità è molto più grande di quello che potremmo supporre, poiché essa coinvolge l'umanità intera. "

Presentazione animata


Il Principio Responsabilità


Citazioni dal libro:

"La responsabilità è la cura di un altro essere quando venga riconosciuta come dovere, diventando "apprensione" nel caso in cui venga minacciata la vulnerabilità di quell'essere. Ma la paura è già racchiusa potenzialmente nella questione originaria da cui ci si può immaginare scaturisca ogni responsabilità attiva: che cosa capiterà a quell'essere se io non mi prendo cura di lui? Quanto più oscura risulta la risposta, tanto più nitidamente delineata è la responsabilità."

"Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un'autentica vita umana sulla terra."

"Non si deve mai fare dell'esistenza e dell'essenza dell'uomo globalmente inteso una posta in gioco nelle scommesse dell'agire."


lunedì 20 maggio 2019

RESPONSABILITA' - Significato



Risultati immagini per enciclopedia filosofica garzanti



“RESPONSABILITA’: termine entrato nell’uso della lingua francese e di quella inglese nel penultimo decennio del sec. XVIII, inizialmente nel vocabolario giuridico ma presto anche con un’accezione morale. Il tedesco dispone di due termini diversi (Haftbarkeit e Verantwortlichkeit). Nell’accezione giuridica la responsabilità è un istituto suddiviso in responsabilità civile (l’obbligo di indennizzare i danni prodotti) e responsabilità penale (la situazione per cui si è soggetti a una pena per via di un’infrazione commessa). Nell’accezione morale, la nozione compare nelle discussioni sulla libertà, designando la situazione di un agente consapevole e libero nei confronti delle conseguenze che una sua scelta ha causato e che egli era in grado di prevedere. [...]
Un'etica della responsabilità è stata riproposta recentemente da H. Jonas ( Il principio di responsabilità, 1979). [...] "


da Enciclopedia filosofica Garzanti


mercoledì 15 maggio 2019

Autori


Emma Lombardi ---> emma.lombardi99@gmail.com

Prahabdeep Kaur ---> prahabdepp25@icloud.com

Giulia Lombardo ---> giulia.lmb@libero.it

Davide Leo ---> davide.leo2000@gmail.com